La giusta pregermogliazione del tubero-seme nella coltivazione biologica rappresenta l’accorgimento più importante per ottenere delle rese più elevate. Questo motivo deve essere anche valutato dai produttori convenzionali. Accanto alla scelta varietale azzeccata, la produzione biologica ruota attorno a tre importanti accorgimenti da non sottovalutare: la pregermogliazione, il giusto apporto di sostanza organica nel terreno e il corretto utilizzo del rame contro la peronospora (Phytophtora infestans).
Questi tre concetti sono stati valutati in maniera approfondita da svariati produttori tedeschi, in combinazione con la scelta varietale e il contesto pedoclimatico. Tra questi fattori , si è visto che nel corso degli anni, l’aumento delle rese nell’agricoltura biologica è avvenuta prevalentemente con un corretto utilizzo e gestione della pregermogliazione. Negli anni con forte attacco da parte della peronospora, la tecnica di far germogliare prima le patate ha evitato la totale moria delle piante. Se i tuberi vengono lasciati germogliare, la resa finale si è già formata, prima che l’agente patogeno si diffonda. Un apporto ricco di sostanza organica, soprattutto di azoto, rafforza la tecnica della pregermogliazione. Un trattamento rameico in questo caso non è più indispensabile. Senza pregermogliazione e senza il corretto apporto di sostanza organica, con il solo utilizzo del rame non si ottiene il prodotto finale desiderato.wildfind_kartoffel_kartoffelkeimlinge
Nuove ricerche sostengono i risultati pluriennali. Difatti la ricerca in questione mette in pratica l’influenza della pregermogliazione, apporto di sostanza organica e apporto di rame, valutando la resa finale in una coltivazione biologica. Si è osservato degli aumenti di resa dell’oltre 80 % con la pregermogliazione, mentre del 30 % senza la pregermogliazione ma con un trattamento rameico costante. I risultati massimi si ottengono solo combinando i fattori assieme, ma, la pregermogliazione risulta il fattore più evidente. Quindi questa tecnica è da consigliare in quasi tutte le aziende, eccetto in quei contesti dove le gelate tardive sono una consuetudine.
Un altro vantaggio della pregermogliazione è rappresentato da una più sicura e omogenea emergenza da parte delle piantine. Soprattutto nei tuberi-seme venuti male oppure piantate in un terreno freddo e umido, gli attacchi di Rhizoctonia solani in questa fase sono rilevanti. Inoltre, nei tuberi pregermogliati, accompagnati da un ambiente climatico favorevole, porta solitamente ad un anticipo di raccolta, riducendo così i danni causati da organismi tellurici.
Nonostante i vantaggi di questa tecnica, tanti produttori rinunciano a questa operazione: troppo cara, troppo dispersiva, soprattutto con l’assenza di tecniche di conservazione precise: così i loro commenti. Difatti il costo, secondo le varie procedure tedesche, si aggirano tra i 300-500 €/ha. Se si vuole far pregermogliare le patate, è necessario avvalersi della tecnologia. Importante risulta la gestione della temperatura e della luce. Nella maggior parte dei casi si sono mostrati efficienti le cassettine adatte per la pregermogliazione dalla capienza di 10 kg, con massimo due strati di tuberi. Troviamo pure i sacchi atti per questa tecnica, che vengono appesi a delle strutture portanti, ma sono di minor diffusione.Armins_hof_2010_089
Indipendentemente dal tipo di contenitore, l’importante è produrre dei germogli stabili e robusti, lunghi 10-20 mm, che non si rompono durante la fase di piantagione. Questo avviene con la giusta quantità di luce disponibile. Con una gestione della temperatura è possibile determinare il numero di gemme per tubero. Così si ha la possibilità di regolare il numero di tuberi per pianta e il relativo calibro. Ad esempio,si desidera ottenere un numero di gemme più alto possibile, così da avere un numero di tuberi più elevato e regolare per pianta. Quest’ultimo avviene soprattutto per i produttori che sono indirizzati per la produzione di tuberi seme. Avviene tramite una temperatura di stoccaggio tra i 4-5 °C.
Una temperatura di stoccaggio tra i 10-12 °C favorisce, invece, la formazione della gemma apicale. Questo significa che tramite un rilascio di ormoni promotori la gemma apicale “domina” su tutte le altre gemme laterali. Questo comporta la formazione di un numero inferiore di tuberi per pianta con pezzatura alquanto grossa. Questo è favorevole nei mercati dove viene richiesta della merce con calibro grosso. Tramite la rottura della gemma apicale viene interrotta per l’appunto la dominanza apicale, favorendo così lo stimolo delle gemme laterali.
La pregerminazione inizia, secondo gli standard tedeschi, tra le 6-8 settimane prima del periodo di semina previsto. La temperatura viene aumentata di circa 10-12 °C. Le varietà definite comunemente “pigre” ossia con una lunga dormienza, devono essere stimolate con un aumento di temperatura, fino ai 20 °C. I tuberi però non devono essere in diretto contatto con il calore. Dopo che sono spuntati gli abbozzi gemmari, la temperatura deve riscendere gradualmente. Dato che le varietà disponibili in commercio reagiscono in maniera differente, è consigliabile tenere i lotti separati.
Tanti produttori, che vogliono risparmiare la fatica di sistemare i tuberi seme nelle varie cassette, tendono a far germogliare le patate direttamente nei sacchoni jumbo (con capacità superiore ad una tonnellata) oppure nei cassoni con una capacità di contenere dei quintali. Questi contenitori sono per lo più inadatti per questo tipo di procedura. Difatti a causa della compattazione dei tuberi e delle differenze di temperatura, si forma nella parte centrale dell’acqua di condensa. Questo fenomeno può portare allo sviluppo di marciumi e malattie. Inoltre, rapporti di luce disuguali all’interno del cumulo portano alla formazione dei cosiddetti germogli “da buio”. Questo comporta una emergenza scarsa ed irregolare.
Anche con una pregerminazione ottimale, tanti germogli si rompono durante il trapianto. Anche qui vale la regola: se uno si è impegnato a far pregermogliare bene i tuberi così pure la piantagione deve essere eseguita in maniera delicata. Soprattutto bisogna maneggiare con cura le porzioni da piantare.Si consiglia di svuotare le cassette con estrema cautela e con altezza di caduta il più limitato possibile direttamente nella tramoggia della piantatrice. Le piantatrici manuali sarebbero le ideali. Nonostante tutte le precauzioni, è comunque inevitabile che qualche germoglio si rompa durante il trapianto.vorgekeimte-kartoffeln-galactica
Sono state eseguite delle osservazioni a riguardo di ciò. Metà delle patate prese in considerazione sono state eliminante dai propri germoglio e poi trapiantati in campo accanto i tuberi portanti i germogli. Il risultato evidenzia che una rottura dei germogli porta ad una riduzione del prodotto finale ma, a differenza del tubero seme mai germogliato, le rese sono più alte. In altre annate, invece, si è visto che praticamente un lotto pregermogliato e un lotto pregermogliato ma poi volontariamente rotto, ha portato ad una rese pressoché simile. Quindi si può dedurre che anche se una parte dei germogli si rompe, la pregermogliazione porta a dei riscontri positivi. Ovviamente casi come nella prova sperimentali, con il 50 % dei germogli rotti o persi, è assolutamente da evitare in campo.
Germogli luce stabile e robusti si possono ottenere con la giusta illuminazione, poiché si possono accorciare le distanze degli internodi del germoglio stesso. Uno se chiede quale e quanta lampade tubolari sono necessari per una corretta gestione, oppure se ne vale davvero la pena di investire su un intero impianto di illuminazione. Anche in questo caso è stato condotto uno studio di ricerca per quanto riguarda l’intensità di illuminazione e la quantità standard, ossia 100 Watt per ogni tonnellata di tubero seme. Inoltre sono state prese in considerazione di varietà, una a dormienza breve (Nicola) e l’altra completamente opposta (Belana), messe in due condizioni diverse, serra e magazzino al buio (controllo).
Secondo le schede tecniche di raccomandazioni per quanto riguarda il rendimento della luce, espressa in Watt, può diversificarsi secondo vari aspetti (capienza del magazzino, disposizione ecc. ) comportando delle intensità di luce (Lux) diverse sui tuberi. Infine è stato messa alla prova anche l’intensità di illuminazione, uno a 20 lux e l’altro a 200 lux.
L’influenza dell’intensità di illuminazione è stata valutata su entrambe le varietà in questione. Si è osservato che una intensità di illuminazione più intensa porta alla formazione di germogli più corti. La varietà a dormienza breve (Nicola), con basse intensità di illuminazione, sviluppa dei germogli più lunghi rispetto alla varietà a lunga dormienza (Belana). I germogli più brevi sono stati ottenuti tramite la pregermogliazione in serra. In questo tipo di valutazione si deve garantire l’assenza di gelo e la parità di temperatura tra lo strato superiore e inferiore delle cassette. Due volte al giorno, per 30-60 min, deve essere effettuato un ricambio dell’aria, con l’espulsione dell’aria vecchia e l’introduzione di quella nuova.
Anche se l’effetto delle lampade e delle diverse intensità di illuminazione sulla crescita dei germogli risultava alquanto evidente, da un punta di vista della resa finale non si sono riscontrati grossi cambiamenti. Solo nella versione magazzino al buio e al caldo si sono evidenziati dei cali produttivi finali, cioè significa in condizioni subottimali. In questa variante il numero di tuberi per pianta ha stabilito l’esito finale; difatti i germogli più lunghi si sono rotti. Quindi condizioni di magazzino al caldo e al buio sono da evitare, soprattutto per le varietà a dormienza breve.OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Fonte: Top Agrar 12/2009 pag 60-63

Autori: Andreas Paffrath, Christoph Stumm