In molti paesi la patata occupa una posizione di primo piano, sia per i produttori che per i consumatori. La patata però è predisposta a numerose malattie e infestazioni e laddove si coltiva tale coltura, la loro presenza è una consuetudine. A volte le malattie sono legate al suolo, ma spesso si diffondono con il materiale da seme. Un gran numero di malattie sono di norma sempre presenti e questi organismi prendono il nome di individui qualitativi, tra cui alcuni funghi o batteri. Accanto a questi organismi esistono anche le malattie da quarantena, tra cui alcuni nematodi e il marciume bruno o anulare. Tali agenti sono ritenuti talmente pericolosi per la nostra coltura che i tuberi seme devono esserne esenti. Oltre alle malattie legate al suolo, vi sono delle malattie che possono infettare la pianta in altri modi. La più importante è ovviamente la peronospora della patata, che si diffonde nell’aria attraverso le spore e le virosi trasmesse dagli afidi. Più il materiale di partenza presenta fonti di infezione, più queste malattie si manifestano con maggior frequenza. E’ quindi della massima importanza ridurre al massimo le fonti di contaminazione. Ciò sarà possibile utilizzando patate da semina certificate. Il materiale da seme certificato deve soddisfare tutti i requisiti. I vari paesi provvedono loro stessi a realizzare i fabbisogni necessari per tali requisiti. Al fine di allineare la diversità della domanda e dell’offerta, l’Unione europea ha fissato i requisiti minimi per i semi confettati e i tuberi seme, validi per tutto il materiale di base commercializzato all’interno della nostra comunità. Per gli stati membri è perentorio che il materiale da seme soddisfi come minimo i requisiti imposti. Il settore delle sementi dei tuberi seme, in collaborazione con il NAK (servizio olandese di controllo per le sementi e le patate da seme) e il governo olandese, ha stabilito dei requisiti nazionali severissimi. In questo modo il settore olandese si è assicurato un posto concorrenziale molto forte. La soddisfazione di tali requisiti severi sta nel fatto che i Paesi bassi godono di qualche vantaggio importante. Ad esempio possiedono delle condizioni pedo- climatiche molto favorevoli, seguito da un alta professionalità dei produttori. Inoltre possiedono un settore operativo molto affiatato, in cui vengono le consultazioni con i partner sociali, e di un ottima infrastrutture. Per di più, l’agricoltura olandese ha una lunga tradizione a livello di rilevamenti, controlli e registrazioni.image-007
Il NAK vanta una lunga tradizione per quanto riguarda la verifica e la certificazione, svolgendo questa attività dal 1932. Ogni anno la moltiplicazione e la verifica interessano 35-40.000 ettari di materiale da seme. Tali valori sono ottenuti soprattutto grazie alla grande professionalità dell’intera catena: genetisti, coltivatori e commercianti. Il servizio di fitopatologia del ministero olandese dell’agricoltura, ambiente e qualità, svolge altresì un ruolo importante nel processo di controllo della qualità del materiale da seme olandese. Il servizio è inoltre responsabile delle malattie da quarantena nei Paesi bassi ed effettua i controlli fitosanitari per tali malattie e quelle qualitative in caso di esportazione extracomunitarie.
Nella coltivazione olandese di patate da seme sono soprattutto le virosi e le batteriosi a occupare una posizione di primo piano. Le virosi maggiormente presenti sono il virus dell’accartocciamento (PLRV), PVY, PVX e PVA. Il TRV e il PVS sono invece di minor importanza. I virus appena elencati possono creare sintomi differenti, in base al ceppo virale, dalla varietà e dalle condizioni di crescita. Soltanto attraverso analisi di laboratorio, con il metodo ELISA, si potrà determinare di quale virus si tratta. Invece i batteri che possono causare sintomatologie e fanno parte del complesso Pectobacterium, si parla in base ai sintomi della gamba nera o di marciume umido nello stelo. La presenza o meno di detti batteri in una partita determina in misura decisiva la qualità del materiale da seme. Per questo motivo il contenimento della batteriosi è di grandissima importanza per la produzione di tuberi seme. Un infezione provocata da tali organismi non sempre è visibile in campo o sui tuberi. In tale caso si parla di infezione latente o nascosta. Sotto l’influsso di vari fattori durante la crescita del vegetale, la raccolta e la conservazione dei tuberi, la presenza di batteri può aumentare notevolmente. Purtroppo non si può pronosticare, quanto tempo ci vuole perché una infezione latente diventi visibile. Tutto il materiale da seme olandese è sottoposto a un severo test per stabilire la presenza di batteriosi da quarantena. Il test è seguito sotto la responsabilità del servizio fitopatologico, ciò significa che il NAK non può procedere al rilascio di un certificato oppure passaporto vegetale senza il nulla osta del servizio. Inoltre è vietata l’irrigazione con le acque di superficie delle colture di patate da seme.image-025
Il controllo e la determinazione dello stato fitosanitario dei tuberi seme costituiscono la parte principale del sistema di verifica. Soprattutto il riconoscimento di virosi che causano sintomi leggeri all’inizio della moltiplicazione, richiede una particolare attenzione. Per questo motivo, dal 1948, si applica il sistema della selezione biologica, quale base della coltivazione del materiale da seme. Questo sistema parte da una singola pianta, definita pianta madre. Di anno in anno i coltivatori specializzati scelgono piante sane del tipo varietale puro dai loro cloni, di uno, due o tre anni. Le piante selezionate verranno moltiplicate per qualche anno (dai tre ai quattro anni), fino ad arrivare alla categoria più alta, quella della classe S. Questo materiale rappresenta l’inizio di una nuova moltiplicazione di un numero di classi qualitative. Oltre alla selezione genealogica, dove si impiega il materiale di partenza, è possibile utilizzare quello proveniente dalla propagazione in vitro. In questo caso si tratta di piantine allevate in vitro o dai microtuberi o minituberi. Questo materiale, prodotto sotto il controllo del NAK da coltivatori riconosciuti, viene successivamente inserito nel sistema di selezione genealogica. Per dare un giudizio sull’identità sulla purezza e sulla identità varietale, si procede alla piantagione in un apposito campo del NAK di campioni di tutte le varietà di una azienda coltivatrice di cloni. I risultati ottenuti da questi campi sperimentali costituiscono un anello addizionale nella verifica e svolgono inoltre un controllo qualità all’interno del NAK. Quest’ultimo controlla se il nome indicato per la varietà corrisponde effettivamente a tale varietà. In altre parole, si controlla se la partita di materiale da piantare in questione appartiene veramente alla varietà indicata. Ogni anno il materiale da seme appartenenti alle classi S, SE, E, e A, è automaticamente declassato dalla sua classe a quella inferiore. Tale sistema permette di promuovere un apporto regolare di materiale da seme sano, prevedendo così la degenerazione (diminuzione della produttività e della qualità). Un appezzamento di materiale da seme potrà posizionarsi nella classe più elevata soltanto se soddisfa tutte le normative le normative, in materia di sanità e purezza varietale. In caso contrario sarà declassato o addirittura scartato.image-018
Per stabilire se il materiale di partenza soddisfa i requisiti, è necessario effettuare un numero di verifiche durante le varie fasi della produzione. La coltivazione di tuberi seme deve avvenire in appezzamenti esenti da malattie o dai nematodi. Al fine di determinare l’assenza, si procede alla campionatura di tutti i suoli destinati a questo contesto. Il materiale da seme sarà presentato alla verifica soltanto se i relativi appezzamenti sono stati dichiarati esenti da nematodi. Il processo di verifica inizia con la presentazione degli appezzamenti al NAK. I coltivatori dovranno indicare l’origine del seme impiegato, la varietà, il numero dell’appezzamento, la sua superficie e la sua ubicazione. Questi valori, insieme ai dati della verifica, saranno registrati per ogni singolo appezzamento e documentabili previa un sistema di rintracciabilità. Il NAK controlla regolarmente l’identità delle partite durante l’intero processo di verifica. Più di cento ispettori si recano nei campi per esaminare il materiale di coltivazione. Oltre all’ispezione visuale, un esame addizionale viene in laboratorio per stabilire se il materiale soddisfa le normative. Nel caso delle patate da semina, il NAK punta soprattutto sullo stato fitosanitario. Le attività di verifica si suddividono in tre parti: verifica di campo, controllo finale e verifica della partita. La prima verifica avviene dopo il pieno sviluppo della pianta, viene ispezionato almeno tre volte lungo tutta la sua estensione. Il controllo prevede soprattutto la prevenzione delle malattie virali e batteriche. Il controllo finale riguarda la segnalazione di virus nel campo dopo il raccolto. Il NAK in questo caso esegue un analisi di laboratorio per stabilire la presenza del virus o meno. Di ciascun tubero prescelto avviene la rimozione dell’occhio apicale e successivamente posto in serra. Per le classi S e SE il controllo finale è obbligatorio. Infine la verifica della partita è l’ultima prassi da seguire. La condizione fisiologica del materiale da seme è un fattore importante a livello di produzione e di logistica per questo tipo di realizzazione nei Paesi bassi. Il NAK controlla il materiale da seme destinato ai paesi dell’UE anche per quanto riguarda gli aspetti fitosanitari sotto la vigilanza del servizio fitosanitario. Se le partite sono dichiarate esenti di malattie da quarantena, si rilascia come prove di certificazione il passaporto vegetale dell’UE assieme al certificato NAK.
Dopo che una partita di materiale da seme è stata definitivamente approvata, segue la fase di certificazione. L’applicazione di quest’ultima per la circolazione di materiale all’interno della nostra comunità è prescritta dall’unione stessa. Il colore, le dimensione e i dati minimi da riportare sul certificato, sono fissati nella cosiddetta direttiva di circolazione delle patate da semina. I dati principali riguardanti la partita in questione sono quindi riportati nel certificato NAK. Questo comprende fra l’altro varietà, calibratura e classe. Il certificato indica la categoria del materiale da seme di “base”, e la categoria del materiale di seme “certificato”. La categoria di materiale da seme di “prebase” comprende la classe S, la categoria di base comprende le classi SE e E, mentre quelle di materiale certificato le classi A e C. In caso di approvazione il materiale da seme è inserito in una di queste classi. Per il materiale da seme di prebase il NAK utilizza i certificati bianchi con le diagonali viola; per il materiale da seme di base utilizza quelli bianchi; infine per il materiale da seme certificato si utilizza il certificato azzurro. Ogni unità da una partita approvata e quindi dotata di un certificato NAK. Gli acquirenti considerano giustamente questo certificato con la miglior garanzia di qualità, anche all’estero, visto che il 70 % del seme approvato viene esportato.

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Fonte: sito ufficiale Nivap