La European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO) è una organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione per la protezione delle piante in Europa e nella regione mediterranea. Nell’ambito della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Piante (IPPC), l’EPPO è l’Organizzazione Regionale per la Protezione delle Piante (RPPO) per l’Europa e ha la sua sede a Parigi. Fondata nel 1951, l’EPPO è cresciuta fino ad avere oggigiorno 50 membri. Tra gli obiettivi dell’EPPO ci sono la protezione delle piante, lo sviluppo di strategie internazionali contro l’introduzione e la diffusione di malattie delle piante e la promozione di metodi di controllo sicuri ed efficaci. Ha contribuito allo sviluppo degli standard internazionali e le linee guida sulla applicazione delle misure fitosanitarie, la buona pratica fitosanitaria e la valutazione dei prodotti fitosanitari. Essa fornisce inoltre un servizio di segnalazione di eventi di interesse fitosanitario come focolai di epidemie e comparsa di nuovi agenti parassitari. Come organismo regionale per la protezione delle piante, EPPO partecipa inoltre alle sessioni internazionali sulla salute delle piante organizzate dalla FAO e dall’IPPC.
La patata è soggetta a numerosi organismi pericolosi, classificati come da quarantena. Tra di essi ricordiamo:

  • Viroide dell’affusolamento dei tuberi di patataPotato Spindle Tuber Viroid (PSTVd)
  • Avvizzimento batterico delle solanacee e Marciume bruno della patataRalstonia solanacearum
  • Nematodi a cisti della patataGlobodera spp.
  • Scarabeo o pulce dei tuberi di patataEpitrix spp.
  • Marciume anulare della patataClavibacter michiganensis ssp. sepedonicus
  • Rogna nera della patataSynchytrium endobioticum

PSTVd (Potato Spindle Tuber Viroid). E’ un organismo da quarantena che può provocare ingenti perdite di produzione nelle coltivazioni di solanacee quali patata e pomodoro. Si ritrova latente in solanacee spontanee o coltivate a scopo ornamentale. Ritrovato in tutti i continenti, in Europa è stato riscontato per la prima volta negli anni ’70 nella Commonwealth Potato Collection tenuta in Scozia (UK) ed è stato subito eradicato. Nel recente passato il PSTVd è comparso su patata in Polonia, su patata e pomodoro in Francia e in Olanda su Solanum jasminoides. Nel 2008 è stato rinvenuto anche in Italia, in vivai di produzione di S. jasminoides, successivamente anche su Cestrum spp. I lotti di piante analizzati a campione sono stati interamente distrutti e non si è mai rilevata la presenza del viroide in coltivazioni di solanacee orticole. In Liguria nel 2009 è stata rinvenuta una sola pianta di pomodoro positiva al PSTVd, era coltivata nell’orto familiare in un vivaio con piante di S. jasminoides poi risultate anch’esse positive. Da qui l’ipotesi che l’organismo nocivo possa essere migrato dalle ornamentali su pomodoro ma non c’è certezza sul meccanismo di trasmissione.

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La malattia è causata dal batterio Ralstonia solanacearum, che determina marciumi dei tuberi di patata e avvizzimenti della parte aerea in piante appartenenti ad oltre 200 specie diverse, coltivate e spontanee, tra cui le più suscettibili sono le solanacee. Tra le piante suscettibili di maggiore importanza economica per la nostro paese ricordiamo la patata, il pomodoro, la melanzana, il peperone, il geranio. Nell’Unione Europea è stata segnalata in Olanda, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Regno Unito. In Italia ci sono state segnalazioni isolate in Veneto (1995) ed Emilia Romagna (1995, 1997 e 2000). Tutte hanno riguardato la patata, tranne l’ultima, che ha riguardato patata e pomodoro.

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Globodera rostochiensis, ospite di tuberi di patata e del terreno aderenti ad essi, si è diffusa dal Sud America in tutto il mondo ed in Europa è presente dalla metà del XIX secolo; si è diffusa soprattutto nella zona sud-orientale, potendo tollerare temperature fino a 25°C. Globodera pallida, originaria anch’essa del Sud America ed in particolare del Perù, fu identificata per la prima volta nel 1973 in Scozia. E’ maggiormente diffusa nell’area nord-centro-occidentale dell’Europa, in quanto si adatta meglio a temperature comprese tra 10-17 °C; è generalmente meno comune di G. rostochiensis ed è assente in alcuni Paesi. In Italia le due specie sono particolarmente diffuse nelle aree di maggiore coltivazione delle solanacee (Abruzzo, Campania, Sicilia, Puglia, Emilia Romagna), dove provocano notevoli riduzioni di produzione e difficoltà nella coltivazione di patate da seme. Significativo è il fatto che la presenza dei nematodi cisticoli è stata determinata su campioni di terreno prelevati casualmente in appezzamenti coltivati a patata, ma che in nessun caso, nella regione, sono stati rinvenuti sintomi di presenza ne, tanto meno, danni e cali di produzione.

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Il coleottero del genere Epitrix appartiene alla famiglia Chrysomelidae e alla sottofamiglia Alticinae. Al genere appartengono 3 specie che hanno grande somiglianza morfologica e sono responsabili di danni ai tuberi e alle foglie di patata. Queste 3 specie sono E. similaris, E. tuberis ed E. cucumeris e tutte e tre hanno come piante ospiti preferite diverse solanacee (patata, pomodoro, melanzana, tabacco, peperone). Epitrix spp. è originario del Nord America e non è presente in Italia. Trovato nel 2004 su tuberi di patate nel nord del Portogallo, negli anni successivi è stato avvistato anche nella parte meridionale e in misura minore in Spagna.

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Il marciume anulare della patata è causato dal batterio Clavibacter michiganensis subsp. sepedonicus, che determina avvizzimenti e disseccamenti della parte aerea della pianta, oltre a marciumi dell’anello vascolare dei tuberi. Nell’Unione Europea è stato segnalato in Danimarca, Finlandia, Germania, Polonia, Olanda e Svezia; nel resto d’Europa in Norvegia e Stati dell’ex Unione Sovietica. Nel giugno 2009, la presenza del temibile batterio è stata confermata anche in Italia su lotti di patate da seme di produzione e provenienza dalla Repubblica Ceca.quarantena5

Il fungo Synchytrium endobioticum, agente della rogna nera della patata, è un patogeno originario del Sud America che si è diffuso, all’inizio del secolo scorso, in Europa e Nord America. In regioni con estati relativamente fresche (temperatura di circa 18 °C) e con abbondanti precipitazioni annue (>700 mm), questa malattia può essere altamente distruttiva. In Italia è presente soltanto in un circoscritto focolaio della Valtellina da cui, per ora, non sembra diffondersi ulteriormente. Non è presente nelle altre regioni italiane, tuttavia il SFR esegue verifiche di presenza del patogeno in concomitanza dei controlli in campi di patata effettuati per le altre avversità, specie nei distretti dove la coltura è attuata in monosuccessione.quarantena6

Fonte: https://www.eppo.int

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/European_and_Mediterranean_Plant_Protection_Organization